
La storia degli Egizi ricostruita con le mappe mentali e narrata dagli alunni di 4^a.
La civiltà egizia
e la storia dell'Egitto
La civiltà egizia si sviluppò per più di 5000 anni, dal 5500 a.C. fino alla conquista dei romani nel 30 a.C. 5000 e più anni di storia che hanno lasciato un meraviglioso patrimonio di templi, pitture, sculture, gioielli.
L'Egitto, inizialmente,
era diviso
in basso Egitto a nord,
verso il delta del Nilo,
e alto Egitto a sud,
verso le sorgenti.
ognuno di questi regni
aveva un proprio re
e proprie leggi
e si governava autonomamente.
verso il 3100 a.C.
il re dell’alto Egitto, MeNes, unificò i due
regni e si nominò faraone, cioè sovrano di tutto ciò che il disco del sole recinge. la capitale del regno fu Thinis.

Nelle cerimonie pubbliche il faraone portava i simboli del suo potere:
sulla testa aveva la doppia corona del basso e alto Egitto, sul mento portava la barba finta, simbolo del potere regale divino, nelle mani stringeva il bastone ricurvo, simbolo di saggezza e del suo ruolo di guida del popolo, e la frusta, simbolo del suo potere sulle terre e sulle persone.
Sulla corona il cobra reale era il simbolo del timore che i sudditi dovevano provare davanti a lui.
La società egizia era organizzata in caste, cioè gruppi di persone che svolgono lo stesso lavoro.
Non era possibile passare da una casta all’altra.
La persona più importante era il faraone, affiancato dalla regina.
Seguivano i sacerdoti, che amministravano i templi, celebravano i riti religiosi ed erano anche astronomi, matematici e medici.
I nobili avevano il compito di aiutare il faraone a governare il regno.
Gli scribi erano gli unici a conoscere i segreti della scrittura egizia.
I guerrieri avevano una vita molto dura, dovevano combattere per difendere il regno e quando non erano impegnati a combattere si esercitavano.
Gli artigiani erano bravissimi,
sia a costruire oggetti di uso quotidiano come vasi, cesti, stoffe, sia a costruire oggetti di lusso, come gioielli.
Per la maggior parte gli Egizi erano contadini.
Coltivavano il frumento, l’orzo, i legumi, la verdura, la vite, i fichi, i datteri, il lino, che usavano per fare le stoffe dei loro abiti e il papiro, che usavano per fare i fogli per scrivere.
Gli Egizi erano anche allevatori. In fondo alla società egizia si trovavano gli schiavi,
ai quali toccavano i lavori più umili e pesanti.

Gli egizi consideravano il Nilo come un Dio.
Il fiume attraversa tutto l’Egitto e sfocia nel Mar Mediterraneo.
Grazie al Nilo gli Egizi poterono coltivare le terre e,
per usare al meglio le sue acque, costruirono dighe, canali e argini.
In estate infatti il Nilo
si riempiva di acqua, usciva
dai suoi margini e allagava
la pianura circostante.
A settembre tornava nel proprio letto e lasciava sul terreno un fango scuro, il limo.
Il limo era ricco di sali minerali e rendeva la terra fertile, adatta
all’ agricoltura.
Seguendo la periodicità del Nilo gli Egizi divisero l’anno in tre stagioni
in base ai tempi delle piene del fiume:
- la stagione dell’inondazione o akhet, da luglio novembre
- la stagione della semina o peret,
da novembre a marzo
- la stagione della sete o Shemu,
da marzo a giugno, che era anche la stagione dei raccolti.
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La storia degli Egizi ricostruita con le mappe mentali e narrata dagli alunni di 4^a.
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La civiltà egizia si sviluppò per più di 5000 anni, dal 5500 a.C. fino alla conquista dei romani nel 30 a.C. 5000 e più anni di storia che hanno lasciato un meraviglioso patrimonio di templi, pitture, sculture, gioielli.
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